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Come ho imparato ad amare gli ebook

Di Eugenia Durante • febbraio 07, 2020

Quando il responsabile del blog Kobo mi ha chiesto di scrivere questo articolo, ammetto di aver tentennato. Occorre una premessa: io amo la carta. Il libro è il mio oggetto preferito in assoluto; mi piacciono le copertine, adoro il gesto di sfogliare le pagine, le librerie riescono a calmarmi come nient’altro al mondo. Ecco perché quando mi hanno regalato il primo ereader ho pensato con sdegno che non l’avrei mai usato - vuoi mettere il profumo dei libri con l’arida staticità di quell’aggeggio infernale?

Come sempre, ci ha pensato la realtà a riportarmi con i piedi per terra. Diciamoci la verità: Milan l'è on gran Milan, ma le stanze dei fuorisede sono tutt’altro che grandi e lo spazio per le librerie è scarso, se non inesistente. Dieci anni fa ho quindi abbandonato la mia reticenza e il mio snobismo per cedere al progresso tecnologico. Devo ammettere che gli ebook hanno saputo conquistarmi come non avrei creduto possibile e oggi carta e digitale convivono felicemente nelle mie abitudini di lettrice vorace.

Se volete sapere perché, ecco otto motivazioni che scommetto potrebbero fare cambiare idea anche a voi.

  1. Pesano poco

Avete mai provato a portare con voi una copia di IT su una metropolitana nell’ora di punta? Io sì, e non è andata a finir bene. Leggere tomi consistenti in casa è appagante, ma provarci in viaggio può rivelarsi catastrofico per polsi e avambracci. Gli e-reader risolvono il problema alla radice: leggeri, pratici e trasportabili anche in borsetta, vi permettono di divorare anche i libri più corposi senza gravare sulle giunture, incarnando alla perfezione la sostenibile leggerezza del leggere.

2. Costano meno

I veri amanti della lettura non si fanno mai scoraggiare dal prezzo di copertina, ma i lettori più avidi potrebbero avere un mancamento all’arrivo dell’estratto conto della carta di credito. L’usato è una valida alternativa per quanto riguarda i classici e i volumi facilmente rintracciabili, ma i cacciatori di nuove uscite non hanno altra soluzione se non comprare libri nuovi. Gli ebook hanno un prezzo minore rispetto alle controparti cartacee e sono spesso soggetti a sconti, offerte e promozioni - una manna dal cielo per noi mangiatori di parole (specialmente se genovesi, come me).

3. Amano viaggiare

Leggo molto in fretta, anche più libri contemporaneamente, e quella dei viaggi è sempre stata una faccenda spinosa. Quanti libri mettere in valigia? Come evitare di superare clamorosamente il peso massimo consentito dalle compagnie aeree e dalla cervicale? Ma soprattutto, come assicurarsi di aver fatto la scelta giusta? La risposta è ovvia: un ereader ti permette di portare con te un buon numero di titoli senza provocare tafferugli al gate d’imbarco. In questo modo puoi avere sempre a portata di mano i tuoi libri preferiti, consultarli in caso di necessità e leggere quello che vuoi quando vuoi, prevenendo rimpianti ed evitando dolorose débâcle vacanziere.

4. S’illuminano al buio

Quando ero piccola, avevo il coprifuoco serale e i cellulari non esistevano, avevo escogitato un improbabile e scomodissimo metodo con torcia per leggere clandestinamente sotto alle coperte. Adesso posso permettermi di decidere da sola quando spegnere la luce, ma l’illuminazione intelligente dello schermo è davvero utile per godersi l’immobilità assoluta dopo una giornata di lavoro. Senza contare l’impareggiabile vantaggio di poter leggere anche su treni, autobus e aerei nelle ore notturne senza disturbare il vicino con l’angosciante lucina di cortesia.

5. Sono sostenibili

Siamo onesti: nemmeno gli ereader non sono a impatto zero. La produzione di un dispositivo per la lettura richiede più energia rispetto a quella di un libro e anche il consumo di elettricità va tenuto in considerazione. Nonostante ciò alcuni studi hanno dimostrato che, se usato con costanza, dopo circa un anno di vita un e-reader permette di ridurre significativamente le emissioni di CO2 rispetto alla carta. Questo non significa che dovete rinunciare definitivamente ai libri: integrare gli e-book alla propria routine di lettura, però, può essere un buon modo per bilanciare il vostro impatto sull’ambiente (purché vi ricordiate di smaltire l’e-reader in maniera corretta quando non funzionerà più).

6. Ci vedono bene

Sono molto miope da una vita e amo leggere con la guancia appoggiata sul cuscino. Farlo con gli occhiali è impossibile, ma provarci senza è altrettanto impossibile - le lettere diventano simboli arcani e il testo è completamente indecifrabile a meno che non lo si avvicini a pochi centimetri dal proprio naso. Le parole sono importanti, ma la logistica pure: gli ereader ti permettono di ingrandire notevolmente il font, consentendoti di leggere in tutte le posizioni e in tutti i luoghi desiderati, facendo felici miopi, presbiti e astigmatici.

7. Sono piuttosto autonomi

Una delle obiezioni più comuni del fronte anti e-reader riguarda la dipendenza di questi ultimi dall’energia elettrica. A differenza di un libro, un dispositivo digitale non può essere portato sulla famigerata isola deserta perché senza corrente non si può ricaricare. Ma siamo onesti: è vero che siamo cresciuti a pane e vignette della Settimana Enigmistica, tuttavia è molto improbabile che ci ritroveremo mai a emulare le gesta di Robinson Crusoe - e in tal caso, temo che la lettura sarebbe davvero l’ultimo dei nostri problemi. Gli ereader sono progettati per garantire una lunga autonomia: il mio, seppur vecchiotto, ha dimostrato la sua baldanza durante traversate oceaniche e interminabili file dal dottore senza mai deludermi.

8. Occupano poco spazio

Ultimo, ma non meno importante: lo spazio. Se amate leggere, questo è un tasto dolente: le librerie, si sa, non bastano mai. La fame di lettura è infinita, ma la superficie utile su cui accatastare, impilare e incastrare i volumi non lo è. Un ereader permette di archiviare tantissimi titoli in uno spazio irrisorio - una soluzione decisamente più economica rispetto al traslocare in una casa più grande. Io personalmente ho optato per un compromesso: mi procuro la versione cartacea dei libri dei miei scrittori preferiti o i titoli su cui so di andare sul sicuro, mentre tutti gli altri li acquisto in ebook.

E se proprio non vi fidate, potete sempre tenere un volumetto d’emergenza a portata di mano per sopperire a eventuali défaillance tecnologiche e soddisfare la vostra brama di carta. In ogni caso, non serbo rancore e vi auguro un’avventurosa e goduriosa lettura, digitale o analogica che sia.

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